Autostima nei nostri geni anche se possiamo impararla

Una ricerca ha evidenziato che l’Autostima è già nei nostri geni anche se possiamo impararla, forse ad un primo sguardo sembrerebbe di no eppure è così.
La ricerca datata quasi dieci anni tende a dimostrare che l’autostima assieme all’ottimismo potrebbero avere una comune base genetica.
Tutto questo è emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Behavior Genetics e redatto dai Dipartimenti di Psicologia delle Università Bicocca di Milano, La Sapienza di Roma e l’Università di Standford.
I dati della ricerca.
La ricerca ha coinvolto 428 coppie di gemelli, sia mono che dizigoti, di età compresa tra 23 e 24 anni. Le stime colcolate sulla ‘ereditabilità’ dei vari tratti caratteriali hanno evidenziato che per l’autostima la percentuale è del 73%, il 59% invece per la soddisfazione della vita e il 28% per l’ottimismo.
Alla luce di questi dati sembra evidente che l’autostima ed il livello di soddisfazione di vita siano influenzati da fattori genetici, mentre è l’ambiente che plasma l’ottimismo. Ovviamente, come affermano gli stessi ricercatori, tutto questo è dovuto anche all’età dei soggetti interessati dallo studio.
La novità consiste nel fatto che sembra evidente che nei casi di autostima e soddisfazione della vita i fattori genetici siano largamente condivisi, i risultati indicano che gli interventi ti tipo ambientale possono avere una maggiore influenza su specifici aspetti del benessere psicologico.
Questo studio getta le base per maggiori e più specifiche ricerche future al fine di individuare delle varianti generiche che predisporrebbero l’individuo a caratteri di positività.“Questi tratti – afferma Maria Antonietta Stazi, coordinatrice del Registro Nazionale Gemelli presso l’ISS e coautrice della ricerca – potrebbero rappresentare, relativamente alla salute mentale, le dimensioni fondamentali di una “sindrome da attitudine positiva”, in grado di proteggere l’individuo dalla depressione, che vede proprio in un atteggiamento negativo verso se stessi, la vita e il mondo le sue caratteristiche peculiari”

Autostima nei nostri geni anche se possiamo impararla
Una ricerca del 2011 sullo stesso argomento pubblicato su questa rivista on-line prende in considerazione quanto visto prima e da questa ricerca scuturisce appunto il documento linkato; quelle riportate sotto sono le coinsiderazioni di alcuni ricercatori firmatari dello stesso.
I ricercatori sono ora riusciti ad appurare che le persone che in quella specifica posizione possiedono due “A” o una “A” e una “G” hanno livelli notevolmente più bassi di ottimismo, autostima e senso di padronanza del proprio destino rispetto alle persone con due “G”.
Taylor afferma: “A volte le persone sono scettiche sul fatto che i geni possano far prevedere qualsiasi tipo di comportamento o lo stato psicologico. Penso che abbiamo dimostrato in modo conclusivo che lo fanno”, ha però aggiunto ciò non significa che tutto questo sia determinante.
Autostima nei nostri geni anche se possiamo impararla
“Alcune persone pensano che i geni siano il destino, che se si ha un gene specifico, allora si avrà un esito particolare. Non è assolutamente così. Questo gene è un fattore che influenza le risorse psicologiche e la depressione, ma c’è molto spazio per i fattori ambientali. Un buon sostegno durante l’infanzia, buone relazioni, amici e anche altri geni hanno tutti un ruolo nello sviluppo delle risorse psicologiche, e questi fattori svolgono un ruolo molto importante se le persone diventano depresse.”
La Taylor ha aggiunto anche che “più geni si studiano, più ci si rende conto che molti fattori influenzano la loro espressione.”
Shimon Saphire-Bernstein, primo firmatario dell’articolo., spiega: “L’espressione dei geni non è sempre stabile. Per caratteristiche fisiche come il colore degli occhi lo è, ma per la depressione potrebbe cambiare nel giro di una settimana. I geni sono solo uno di una serie di fattori che contribuiscono al comportamento, alla malattia e a disturbi come depressione “.
Anche le persone con la variante geneticamente predisposte alla depressione poiché inclini geneticamente alla visione negativa, sono in grado di superare la depressione e gestire lo stress infatti la Taylor aggiunge: “Non abbiamo trovato nulla che interferisca con l’apprendimento delle competenze di coping”, ovvero è possibile trarre vantaggio da un lavoro di apprendimento di nuove metodologie per avere un atteggiamento più ottimista, maggiore autostima e una maggiore resilienzaù
Concludo questo articolo citando le parole della Taylor: “All’inizio ritenevo che la biologia determinasse gran parte del comportamento; è stata così una sorpresa vedere come le relazioni sociali potessero chiaramente forgiare la nostra biologia di base, anche a livello di espressione genica”.
Quindi l’Autostima nei nostri geni anche se possiamo impararla