Incredibile come un singolo evento rovini una giornata

Incredibile come un singolo evento rovini una giornata

Incredibile come un singolo evento rovini una giornata

Incredibile come un singolo evento rovini una giornata intera, questo racconto è del 2012, dalla mia raccolta di racconti, che prima o poi pubblicherò.

All’inizio dello scorso mese di maggio ero in fila alla cassa di un famoso supermercato della mia zona, al mattino presto. Stavo acquistando il giornale. Avendo un solo pezzo sono andato a quella veloce, in fila davanti a me c’erano due persone.

La cassiera, mentre attendeva di servire la prima cliente, stava discutendo in maniera concitata con una collega. Si capiva quanto fosse arrabbiata e contrariata, ma era chiaro che stesse solo raccontando un episodio che l’aveva fatta alterare al rientro al lavoro quella stessa mattina.

La prima cliente andò via tranquilla, senza subire la rabbia della cassiera, che si abbatté invece su di una coppia in arrivo con un carrello pieno a metà (ogni riferimento al proverbiale bicchiere è puramente casuale), “è la cassa veloce!!” disse in tono molto seccato e anche seccante.

La cliente immediatamente prima di me ebbe la malaugurata idea di chiederle se avesse potuto pagare con 100€, un conto di poco più di 10€, adducendo come giustificazione: “non so se in farmacia hanno da cambiare”.

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A quel punto la cassiera si irrigidì, fece una smorfia come a dire: “che noia! Adesso mi svuota il cassetto”. Senza dire una parola, con una faccia scocciatissima, allungò la mano in modo svogliato in attesa dei 100€.

Non disse niente, ma quello che abbiamo potuto tutti capire, attraverso il suo non-verbale era pressappoco così: “e dammi questi 100€ rompiscatole che non sei altro !!”. aprì il cassetto, estrasse una di quelle buste che utilizzano per fare il versamento o i cambi, infilò dentro in modo rude la banconota e chiamò all’altoparlante la ‘ragazza prezzi’.

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La signora ritirando il resto che le veniva contato con fare un po’ acido, cercò di scusarsi: “ mi spiace”, a quel punto la cassiera dimostrò un certo imbarazzo, quindi con un sorriso di circostanza, ma a denti stretti, abbozzò un: “fa niente”. Come ‘fa niente’? Stiamo scherzando? È ben più di ‘niente’!

La mia curiosità professionale mi spinse a sondare l’evoluzione del comportamento, aspettai che la cliente si fosse allontanata e dissi alla cassiera: “com’è strano che un solo episodio negativo possa rovinare tutta la giornata! Non trova? Come fa un banale screzio tra colleghi ad inficiare i nostri rapporti sociali?!

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Lei mi guardò, sorrise un po’ e arrossì in maniera evidente, poi disse: “non era un collega, era il responsabile del negozio che si diverte a farci i dispetti”.

Cosa posso dire! È chiaro a tutti come riusciamo a farci rovinare le giornate da queste cose, anche quelle che iniziano benissimo. Se voi foste i responsabili del negozio di fronte ad una scena del genere cosa avreste fatto? Vedendo come la cassiera si comportava con i clienti, sareste intervenuti oppure avreste lasciato correre?

A me interessa sia l’aspetto personale, che quello professionale, in quest’ottica voglio prendere in considerazione l’utilità di questi comportamenti. Visto che non sono serviti alla cassiera per togliersi il peso. Tutta questa situazione paradossale non è stata di nessuna utilità. Quello che è rimasto sul “campo” è uno sconfinato senso di colpa.

Cerchiamo di prendere la vita per il verso giusto e non contromano, altrimenti rischiamo di sbatterci contro e farsi solo molto male.

 

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