La fortuna non esiste quindi non influenza il destino

La fortuna non esiste quindi non influenza il destino

La fortuna non esiste quindi non influenza il destino

La fortuna non esiste, esiste solo perché crediamo nella sfortuna, quindi non influenza in nessun modo il nostro destino; questo dipende dalle scelte che facciamo.

Nel nostro discorrere quotidiano diamo importanza alla fortuna come sei tutto dipendesse da lei, “io non sono fortunato” si sente dire sempre più spesso. Questo sistema di pensiero si osserva anche nella quotidianità, ormai il fenomeno dei gratta e vinci ha raggiunto livelli preoccupanti. Sempre nel tentativo di raggiungere la fortuna come se fosse una specie di paradiso terrestre.

A questo punto la domanda è: le persone sanno cos’è il destino? Il destino viene vissuto come un qualcosa di preordinato, già definito alla nascita.  Fai con me un breve viaggio sull’origine della parola, per poi arrivare ad i concetti.

Fato e destino

Anticamente veniva utilizzata la parola fato, dal latino fatum ovvero ciò che è detto, nel nostro linguaggio questo vocabolo è stato sostituito con destino. Nell’antichità però i due termini non erano sinonimi, da qui l’errore infatti il significato di fato era “essere soggetti ad una necessità che non si conosce, apparentemente casuale e che guida il susseguirsi degli eventi in maniera e con un ordine non modificabile”.

La fortuna non esiste quindi non influenza il destino

Il destino invece aveva la “caratteristica di essere plasmato dall’uomo” «faber est suae quisque fortunae», ovvero ciascuno è artefice della propria sorte.

La fortuna non esiste quindi non influenza il destino

Le scelte che facciamo quotidianamente determinano il nostro destino, è la stessa attitudine mentale ad influenzarlo. Quando ascoltiamo l’oroscopo o speriamo di riuscire in qualche colpo di fortuna in realtà stiamo permettendo al nostro cervello di creare un alibi, una giustificazione per i nostri insuccessi, le nostre frustrazioni e i nostri “fallimenti”.

Fin qui tutto sembrerebbe chiaro e anche condivisibile, allora perché le persone spesso non riescono a raggiungere l’obiettivo. I bambini fanno sogni di gloria, poi da grandi si trovano a fare un lavoro che non li soddisfa a dover sopportare ed accettare una serie di compromessi. Cosa è successo nel frattempo che ha impedito la realizzazione di quel sogno? Cosa ti ha fatto mettere quel sogno in un cassetto?

E’ la mancanza di programmazione che vanifica tutto. Per fare una casa, un mobile o qualunque altra cosa devi fare un disegno, prima uno schizzo, poi uno più approfondito ed accurato con le misure, la descrizione del materiale etc etc.

Nella vita questo non viene mai fatto. Nella scuola si pensa al profitto scolastico o alla disciplina, non che non sia importante ma spesso è castrante, non sono importanti le idee, piuttosto il rispetto della gerarchia inteso come obbedienza cieca; della serie “qui comando io e voi studenti dovete tacere”. Ecco perché spesso nel mondo reale sono quelli senza istruzione elevata a centrare gli obiettivi.

Questo non vuole essere un incentivo ad abbandonare gli studi, piuttosto la considerazione che indipendentemente dal percorso di vita, dal curricolo scolastico e dalle esperienze è necessario tenere a mente che siamo noi a scegliere; quindi facciamolo con giudizio e libertà di pensiero.

Ricorda che la fortuna non esiste quindi non influenza il destino, noi siamo il nostro destino.

 

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