Le parole che cambiano la vita e quelle che fanno male

Le parole non sono solo una serie concatenata di sillabe, ma ci sono quelle che cambiano la vita e quelle che fanno male.
Oggi voglio appunto parlare del potere delle parole e di come noi le utilizziamo in maniera inappropriata. Ne esistono di evocative, taglienti, offensive e molti altri tipi; facciamo un breve viaggio per capire cosa sono le parole.
Normalmente non diamo molta importanza alle parole a volte le pronunciamo a sproposito eppure hanno un significato importantissimo, nel lavoro e nella vita.
A volte usiamo parole che hanno significati diversi come sinonimi. Prendiamo per esempio facile e semplice, vengono usati indifferentemente eppure hanno due significati differenti.
Facile è una cosa che non richiede molto impegno o sacrificio e si contrappone a difficile, mentre semplice si dice di cosa che consta di pochi elementi, il suo opposto è complesso.
Esistono parole che vengono usate per ferire, altre per manipolare, poi ci sono quelle che si utilizzano per ammaliare o per fare innamorare. Vedi che anche solo mentre te lo spiego si capisce che le parole hanno un significato più complesso.

Le parole che cambiano la vita e quelle che fanno male
Come mai le parole hanno questo effetto? Dipende dal modo che abbiamo per memorizzare le informazioni. Il cervello per memorizzare e per farlo meglio utilizza il sistema visivo. Infatti il cervello ha dentro di sé memorizzate tutte immagini che si legano alle parole. Casa, amore, odio, dolore, mare, incidente, morte hanno tutte una corrispondenza nel nostro cervello.
Al di la degli studi sulla semiotica della comunicazione, ti spiego come funziona.
Visto che il nostro cervello lavora per immagini, ad ogni parola (significante) corrisponde un immagine o concetto (significato).
A causa di questa capacità di memorizzare le esperienze ognuno di noi reagisce in maniera diversa alle parole che gli altri dicono, ma se le parole feriscono dipende dalla loro vibrazione, non è solo una questione di intonazione.
Altre parole invece evocano qualcosa. Normalmente è la politica che utilizza le parole evocative per far paura alle masse, al fine di esercitare il controllo. Ultimamente crisi, disoccupazione, poertà, guerra sono usate, anche molto a sporposito, al solo fine di incutere paura e creare un senso di insicurezza.
Negli ultimi anni abbiamo visto usate la parola come spred acquisire un valore evocativo importante. Lo spred invece è la differenza tra il tasso di riferimento e quello praticato dalla banca sule pratiche di mutuo. Al di la del fatto che preferisco lo spritz allo spred cerchiamo di capire come funziona.
Utilizzate parole evocativa è un metodo utilizzato dei sistemi di comuniaczioni di massa. Normalmente si tratta di neologismi o parole con significato diverso, per ottenere questo risultato basta metterle in relazione con momenti paticolari della vita economica, sociale o politica. Questi sono momenti di forte emozione e abbiando il termine all’intensità emotiva dell’evento abbiamo creato metalmente la parola evocativa.
Le parole che cambiano la vita e quelle che fanno male
Un altro esempio di parola che aveva un significato diverso e che la macchina dell’informazione ha associato ad eventi funesti è crisi. Questa significava il momento decisionale di svolta, quello in cui le cose o migliorano o peggiorano, ha invece acquisito un significato, quindi un’immagine o concetto, solo ed esclusivamente negativo.
Quindi in base a quanto detto finora le parole, assieme alle immagini e alle emozioni che sono loro legate, tendono a formare l’immagine che abbiamo di noi, degli altri e del mondo. Queste parole quindi sono una specie di tramite tra le emozioni e le immagini che abbiamo della vita.
Possono cambiare la vita in bene o in male, possono migliorare il nostro stato mentale e emotivo oppure ferirci.
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E’ possibile difenderci? Sì!
Uno stile comunicativo assertivo serve a non farsi prendere dalle emozioni come è successo finora, le emozioni possono essere vissute diversamente. La parola d’ordine è assertività.